Durante un caso di sextortion, ovvero ricatto sessuale online, ci sono comportamenti da evitare a tutti i costi, poiché potrebbero aggravare drasticamente la situazione e facilitare il lavoro dei ricattatori. Ecco cosa non fare nel caso di sextortion.
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Non pagare alcun riscatto. Sebbene pagare una somma di denaro possa sembrare la soluzione più immediata e sicura, con la promessa da parte dei ricattatori di cancellare definitivamente il contenuto e chiudere la questione, è fondamentale capire che i ricattatori mentono spudoratamente. Una volta ricevuto anche solo un pagamento, non solo manterranno il materiale, ma continueranno a chiedere ulteriori soldi, innescando una spirale di richieste infinite e crescenti. Inoltre, questi gruppi riconoscono la vittima disposta a pagare e intensificheranno le minacce.
Non cancellare le chat e i messaggi. Spesso, in preda alla paura o per rifiuto psicologico, le persone cancellano le chat con i ricattatori. Questo è un grave errore. Cancellare le prove impedisce alle forze dell’ordine di accettare la denuncia, considerando che le prove del reato sono state eliminate. Inoltre, rende più difficile per i consulenti di ricattoonline.com, parte del Gruppo Trizio, comprendere la dinamica del ricatto e identificare a quale gruppo appartenga il ricattatore. È fondamentale mantenere i messaggi e le prove, poiché sono molto utili ai consulenti.
Non cancellare i propri account social. Cancellare gli account social dove è avvenuto il ricatto è una reazione impulsiva, comprensibile in un disperato tentativo di difendersi. Purtroppo, questa scelta viene suggerita anche da alcune guide fuorvianti su internet, ma rappresenta un errore madornale.
Nel caso di un ricatto sessuale online, è essenziale che i profili social della vittima rimangano attivi. Questo permette di effettuare le opportune segnalazioni alle autorità competenti e ai dipartimenti legali delle piattaforme interessate. Inoltre, il furto di identità può essere segnalato solo se l’account originale della vittima esiste ed è verificabile.
Cancellare i propri account complica notevolmente il lavoro dei consulenti: è quindi fondamentale mantenerli attivi, anche se si dovranno adottare opportune misure di protezione con l’aiuto dei nostri esperti.
Non ignorare il problema. Molte persone cercano di ignorare la situazione, sperando che i ricattatori si allontanino. In realtà, i ricattatori sono pronti a distruggere la reputazione di una persona per ottenere anche solo pochi soldi. Rimanere nell’incertezza, sperando che non accada nulla, è un errore. Nell’85% dei casi, il materiale viene effettivamente inviato ai contatti della vittima, causando danni devastanti. Ignorare il problema è quindi uno dei principali errori da evitare.
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Non tentare di negoziare direttamente. Di fronte a una sextortion, alcune persone provano a negoziare con i ricattatori o a spaventarli con minacce di denuncia. Sebbene denunciare sia necessario, è importante sapere che i ricattatori spesso operano in paesi come Costa d’Avorio o Filippine e non temono affatto le autorità europee, quindi le minacce risultano vuote. Anche tentare di suscitare pietà nei ricattatori raccontando le proprie difficoltà personali o affermando di non avere denaro ha un effetto praticamente nullo. Si tratta di criminali senza scrupoli, che percepiscono la debolezza della vittima e intensificano le loro tecniche di attacco.
Non rimanere da solo ad affrontare il problema. Le persone spesso sono preda della paura e della vergogna quando si tratta di ricatti sessuali online, soprattutto i ragazzi più giovani. Affrontare una situazione del genere da soli è altamente sconsigliato, poiché i ricattatori utilizzano tecniche per spaventare sempre di più le proprie vittime.
Confidarsi con la propria famiglia, o almeno con gli amici, permette di ricevere immediatamente aiuto e supporto psicologico, fondamentale in questa fase. Condividere la propria paura e preoccupazione con persone fidate può aiutarti a evitare scelte sbagliate, come pagare il ricattatore. Cerca quindi di coinvolgere le persone a te vicine per affrontare insieme la situazione, in collaborazione con gli esperti del Gruppo Trizio.
Non fornire informazioni personali o numeri di telefono. Ogni informazione comunicata ai ricattatori viene utilizzata contro la vittima per aumentare la paura. È fondamentale non rivelare il proprio nome, cognome, residenza o la zona in cui si abita. È particolarmente importante non fornire il proprio numero di telefono o Whatsapp, poiché consente ai ricattatori di avere un contatto diretto. Anche in situazioni di paura, è essenziale rifiutarsi di fornire qualsiasi dato personale.
Non cliccare su link o scaricare applicazioni. Una tecnica utilizzata dai ricattatori consiste nell’inviare alla vittima delle applicazioni da installare o proporre link da cliccare. Questo consente loro di installare virus sullo smartphone e di accedere alla lista dei contatti.
È fondamentale rifiutarsi sistematicamente e resistere alla tentazione e alle pressioni di eseguire qualsiasi applicazione o programma proposto dai ricattatori, poiché potrebbe trasformarsi in un trojan, in grado di raccogliere ulteriori informazioni per portare avanti il ricatto o rubare dati sensibili o credenziali bancarie.