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Come funziona una sextorsion

La sextortion, o ricatto online, non è un’azione isolata compiuta da un singolo individuo, ma un’attività coordinata da gruppi organizzati, che operano seguendo strategie precise e collaudate nel tempo. Ma in che modo si sviluppa un caso di ricatto online?

Il primo approccio

Un caso di sextortion inizia sempre su internet, in particolare su social network come Facebook, Instagram e TikTok, su app di messaggistica istantanea come Telegram e WhatsApp, oppure su piattaforme di incontri online come Bumble.

La vittima viene contattata da un profilo che si presenta in modo accattivante, inviando una richiesta di amicizia o di contatto. Una volta accettata la richiesta, il profilo inizia a interagire con i post della vittima, lasciando apprezzamenti e commenti entusiasti.

Successivamente, viene avviata una conversazione privata, in cui il malintenzionato mostra grande interesse e desiderio di approfondire la conoscenza.

La comunicazione diventa progressivamente più personale e coinvolgente, fino a indurre la vittima a condividere contenuti riservati, convinta di trovarsi in un contesto di fiducia. Spesso, il malintenzionato costruisce una storia emotivamente forte, facendo riferimento a situazioni personali difficili per suscitare empatia e creare un legame.

Anche quando le vittime cercano di mantenere la propria riservatezza inviando immagini temporanee che si autodistruggono dopo pochi secondi, il malintenzionato può aggirare questa protezione utilizzando un secondo dispositivo per registrare i contenuti ricevuti.

Spesso, il profilo chiede di avviare una videochiamata, durante la quale cerca di instaurare un clima di forte coinvolgimento emotivo, con l’obiettivo di registrare immagini che includano il volto della vittima.

L’inizio del ricatto sessuale

Appena il ricattatore entra in possesso di contenuti personali, il suo comportamento cambia drasticamente. Con un tono minaccioso e pretesti come la necessità di affrontare spese urgenti, avanza immediatamente una richiesta di denaro.

Se la vittima non paga subito, viene minacciata di diffusione del materiale compromettente tra i suoi contatti privati, attraverso la creazione di un gruppo o la pubblicazione su social network o altri siti.

Per aumentare la pressione, il ricattatore utilizza spesso un conto alla rovescia per creare un senso di urgenza e paura. In altre situazioni, invia schermate che mostrano sia i contenuti acquisiti sia l’elenco dei contatti della vittima, facendo credere di essere a un passo dalla diffusione.

Per quanto riguarda il pagamento, la richiesta iniziale è spesso molto alta e può partire da cifre come 10.000 euro, scendendo gradualmente in una sorta di “contrattazione” con la vittima, fino a stabilire una cifra che il malcapitato è disposto a pagare immediatamente.

Ma una volta versata la cifra, il ricatto non termina affatto, e anzi si aggrava.

Spesso la ragazza inventa delle banali scuse, come quella che un suo collega ha rubato il materiale e ora chiede anche lui dei soldi per cancellarlo.

Questa dinamica crea una spirale di pagamenti continui, permettendo ai ricattatori di guadagnare costantemente, portando spesso la vittima alla disperazione economica.

La gestione del ricatto sessuale online

Durante il tempo, i ricattatori adottano tecniche per mantenere la vittima costantemente in allerta e spaventata: la più comune è quella di scrivere di notte per impedirle di dormire.

Un altro metodo consiste nell’ordinare di inviare messaggi di saluto al mattino e alla sera, creando così uno stato di tensione che impedisce alla vittima di ragionare e la conduce a cedere a ogni richiesta, oltre ad assicurarsi che la chat non sia stata bloccata.

Spesso, a seconda della situazione economica della vittima, si concordano dei pagamenti verso l’inizio o la fine del mese, appena si riscuote lo stipendio, per garantirsi ulteriori pagamenti.

La situazione si aggrava ulteriormente quando la ricattatrice richiede e ottiene il numero di telefono WhatsApp della vittima, il che consente chiamate continue, volte a terrorizzare ancora di più la persona.